Oracle ha annunciato che MySQL HeatWave è da oggi disponibile anche per i clienti che utilizzano servizi e infrastrutture di AWS, dichiarando di offrire prestazioni da 4 a 25 volte più elevate e prezzi da 17 a 42 volte più contenuti rispetto a servizi comparabili concorrenti come AWS Aurora, Redshift e Snowflake, Google Big Query o Azure Synapse.

In più, HeatWave permette di gestire con un unico database carichi di lavoro molto diversi tra loro, come operazioni transazionali, analytics e training od ottimizzazione di modelli di machine learning.

Le affermazioni fatte da Oracle sono parecchio forti, per cui vale la pena inquadrare più nel dettaglio i diversi aspetti considerati.

Cosa fa MySQL HeatWave

MySQL HeatWave è un servizio di database relazionale, ovviamente compatibile con la sintassi SQL, che combina in un unico prodotto le caratteristiche di un database transazionale (OLTP), di uno per data analytics (OLAP) e con funzioni specifiche per addestrare e utilizzare modelli di machine learning.

Secondo Oracle, questo permetterà di risparmiare tempo e denaro in operazioni di Estrazione, Trasformazione e Caricamento (ETL) per spostare i dati da un servizio all’altro, per esempio, da AWS Aurora utilizzato per le transazioni a Redshift o Snowflake per gli analytics e SageMaker per il machine learning. Se poi i dati devono transitare dentro e fuori dal cloud, si applicherebbero anche i costi del traffico in uscita.

A tutto ciò si aggiungono funzioni di automazione per ottimizzare l’efficienza, gestire errori, effettuare operazioni di manutenzione e sicurezza, seguendo la filosofia Oracle dell’autonomous database.

MySQL HeatWave sul cloud AWS

Disponibile finora solo su Oracle Cloud Infrastructure oppure on-premises come parte della Oracle Dedicated Region Cloud@Customer per i clienti che non possono archiviare dati nel cloud, MySQL HeatWave è da oggi utilizzabile anche su infrastruttura AWS, ma comunque in modalità gestita da Oracle: non sarà necessario fare il deploy di istanze o gestire gli aggiornamenti, tutte operazioni gestite direttamente da Oracle, pur mantenendo un’esperienza AWS nativa. Una ricca console interattiva semplifica la gestione degli schemi, dei dati, delle prestazioni e del carico sulle risorse. Sempre dalla console è possibile eseguire direttamente query SQL e sfruttare MySQL Autopilot.

“Oracle ritiene sia giusto offrire ai clienti la possibilità di scegliere. Molti dei nostri clienti di MySQL HeatWave sono migrati da AWS al cloud di Oracle, ma altri desiderano continuare a tenere le loro applicazioni su AWS. [Per usare HeatWave] questi clienti dovevano sopportare diversi inconvenienti, dai tempi di latenza ai costi esorbitanti del traffico in uscita da AWS”, afferma Edward Screven, chief corporate architect di Oracle.

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Il grafico qui sotto mostra un confronto prezzo-prestazioni con Redshift, Snowflake, Big Query e Azure Synapse realizzato con le metodiche dei benchmark TPC-H e un file da 4 TB. Per motivi di tempistiche i benchmark non sono stati sottoposti ad audit da parte dell’organizzazione, e i servizi hanno modelli di prezzo che prevedono un investimento o un periodo di tempo minimo e che influenzano il risultato finale, ma, afferma Steve Zivanic, Global Vice President Product Marketing Database and Autonomous Services di Oracle, “abbiamo usato questo metodo anche nel pubblicare dati delle prestazioni di MySQL su Oracle Cloud, rilasciando pubblicamente gli script necessari a replicare il test, e nessun concorrente ha mai smentito i nostri dati”.

Altra cosa da considerare è che alcuni dei concorrenti considerati da Oracle nel confronto permettono di gestire quantità di dati anche di due o tre ordini di grandezza superiori rispetto a MySQL HeatWave, il cui campo operativo rimane quello dei terabyte, come Oracle stessa sottolinea a chi cerca di confrontare MySQL con il suo Autonomous Database.

Oracle ha inoltre l’intenzione di portare le stesse funzionalità anche su Microsoft Azure.

Altre novità di MySQL HeatWave per tutti i clienti

Oltre alla disponibilità su AWS, dal rilascio di HeatWave a fine 2020 Oracle ha introdotto diverse nuove funzionalità.

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Tra le aggiunte recenti segnaliamo:

  • Funzionalità di sicurezza avanzate: MySQL HeatWave offre ora funzionalità di sicurezza come l’applicazione immediata di patch di sicurezza, il mascheramento dei dati nativo server-side, un firewall che blocca espressioni SQL sconosciute, cifratura asimmetrica e autenticazione multi-fattore con fino a tre diversi fattori.
  • MySQL Autopilot: funzionalità di automazione basate su machine learning permettono di gestire diversi aspetti del ciclo di vita del servizio, incluso il provisioning automatico, la gestione dei dati, l’ottimizzazione delle query e la gestione dei problemi. È
  • Auto shape prediction: determina le dimensioni ottimali delle risorse di cui fare il provisioning per ottimizzare il rapporto prezzo/prestazioni per i carichi di lavoro OLTP. Su sistemi in esecuzione, potrebbe suggerire di aumentare o ridurre le risorse per ottenere i risultati prestazionali desiderati, o gli obiettivi di costo.
  • Machine Learning: HeatWave ML fornisce funzionalità di machine learning incluse nel database per le fasi di training, inferenza e spiegazione dei modelli, permettendo di utilizzare il machine learning su dati live in real time, evitando il trasferimento su sistemi dedicati. HeatWave ML è disponibile ai clienti senza costi aggiuntivi.