Molti cambiamenti avvenuti sull’ambiente di lavoro, introdotti in modo forzato dalla pandemia, sono diventati la “nuova normalità” e sono qui per restare. Lo conferma un recente sondaggio di IDC, presentato nel corso dell’eventoHybrid Workspace and the Future of Work”, organizzato da Canon in collaborazione con IDC: la metà degli intervistati ritiene che i modelli di lavoro ibridi e a distanza saranno parte integrante delle pratiche di lavoro accettate dalle imprese di molti settori. Per realizzare il luogo di lavoro ibrido, dove fisico e virtuale si fondono con continuità, sono necessari investimenti in spazi collaborativi e sicuri, nello sviluppo di competenze e di strumenti che aumentano l’esperienza e la produttività dei dipendenti, mettendo nell’equazione anche salute e benessere.

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In questo scenario è fondamentale imparare a gestire non solo ambienti di lavoro, ma anche flussi documentali ibridi sfruttando soluzioni on premise o cloud-based che supportino la collaborazione, garantiscano la compliance normativa, migliorino customer ed employee experience, abilitino e incentivino l’innovazione continua. Le esigenze stanno infatti andando oltre la semplice fornitura di stampanti a casa dei lavoratori remoti.

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Per supportare le necessità a lungo termine della forza lavoro ibrida, le organizzazioni devono supportare gli utenti in un’ampia gamma di configurazioni di rete. Nel frattempo, cresce il desiderio di gestire i dispositivi di stampa domestici in modo più efficace fornendo monitoraggio dell’utilizzo, misure di sicurezza migliorate, accesso remoto a servizi di stampa e a documenti avanzati.

Canon: dalla filosofia “Kyosei” allo spazio di lavoro ibrido

Canon Massimo Macarti

Massimo Macarti, Managing Director di Canon Italia

Canon risponde alle esigenze di aziende e lavoratori con un’offerta Workspace Collaboration, che si affianca alla consolidata offerta di servizi di stampa gestiti. Dalla sua fondazione nel 1934 a oggi l’azienda ha sempre investito in innovazione, classificandosi ogni anno tra le prime aziende per numero di brevetti depositati. “Il segreto del successo è la filosofia Kyosei, che sta alla base di tutta la nostra attività e significa ‘vivere e lavorare insieme per il bene comune’”, spiega Massimo Macarti, Managing Director di Canon Italia.

Come si applica questa filosofia nel definire nuovi modelli di lavoro? La proposta di Canon è un hub di gestione documentale che sfrutta i servizi di stampa gestiti, cloud e automazione intelligente.

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I managed print services, disponibili da anni, si abbinano all’offerta Workspace Collaboration, integrando tecnologie di automazione, soluzioni cloud, elaborazione dei dati”, spiega Davide Balladore, Business Development Manager di Canon Italia. “L’obiettivo è garantire una esperienza utente di qualità superiore, senza soluzione di continuità tra casa, ufficio e qualsiasi luogo da cui i dipendenti vogliano lavorare”.

Il supporto alla trasformazione di Kuwait Petroleum Italia

Sei anni fa Kuwait Petroleum, nota con il marchio Q8, ha avviato un importante percorso di trasformazione aziendale. “La pandemia si è rivelata un’eccezionale opportunità per accelerare questo percorso, che ha comportato sia scelte strutturali che comportamentali”, spiega Enrico Gori, Engagement & Development Manager di Kuwait Italia. “Oltre alla digitalizzazione, che avevamo già messo in atto, oggi assistiamo a un nuovo paradigma di lavoro, che coinvolge tecnologia, spazi e persone. Le domande che ci poniamo sono: come e da dove lavoro? come e da dove faccio lavorare le persone?”.

Il percorso di trasformazione dell’azienda ha comportato anche il trasferimento a una nuova sede. “Approfittando del trasloco, abbiamo ridotto i nostri documenti cartacei da una quantità equivalente a 3km di carta a 1 km di carta. E’ stata una necessità – afferma Enrico Gori – ma anche un esercizio per interrompere vecchie abitudini e fare un salto culturale: il tradizionale faldone cartaceo può diventare un ostacolo al vero cambiamento”. L’obiettivo dell’azienda è gettare un punte tra il presente e il futuro, ormai già digitale, e un passato cartaceo, “attraverso l’implementazioni di soluzioni tecnologiche. Canon ci sta aiutando con lo sviluppo di soluzioni che rispondono alle nostre esigenze e ci permettono di disegnare il prossimo passaggio”.

Il ruolo di alleati dei system integrator

Uno dei pilastri dell’offerta di Canon è la collaborazione con i system integrator, che permettono alle aziende di sviluppare un ambiente unico di lavoro dove vengono implementati i servizi di stampa e di gestione documentale.

Spesso nelle aziende c’è una stratificazione di soluzioni che comporta inefficienza, ridondanza e aumento dei costi. Insieme ai system integrator possiamo aiutare le aziende a semplificare la complessità”, spiega Stefano Necci, Sales Manager Head of Corporate & Government Large Account di Canon Italia. “Mettiamo in gioco la nostra esperienza nello sviluppo di soluzioni cloud automatizzate e possiamo offrire alle aziende soluzioni che garantiscono omogeneità, rispetto delle policy aziendali, governance dei dati”.

Le grandi aziende negli anni hanno imparato a fare da sé, comprando in modo frammentato soluzioni diverse che poi integrano internamente”, conferma Vincenzo Cammarata, Financial Services Industry Head di Atos Italia, “ma la pandemia ha creato discontinuità e cambiato la prospettiva”. Oggi infatti le aziende, per essere più agili, puntano alla semplificazione della complessità, e per farlo si rivolgono ai system integrator.

Non si tratta solo di delegare a un system integrator, “ma di fare lavoro di squadra”, sottolinea Vincenzo Cammarata, “così come noi lo facciamo con Canon, perché il printing è una componente di un insieme molto ampio di servizi, che tocca tutti gli ambiti”.

La collaborazione tra Atos e Canon ha basi solide: entrambe le aziende hanno tra i loro valori la sostenibilità e hanno assunto un impegno nella decarbonizzazione. Entrambe operano a livello globale, e possono quindi rispondere alle esigenze di grandi aziende e multinazionali. Un altro aspetto è che “la value chain è molto chiara: sappiamo dove finisce l’attività di Canon e dove inizia quella di Atos”.

Oltre alla tecnologia, secondo Cammarata c’è un ambito fondamentale su cui oggi bisogna lavorare: l’employee experience. “Non dobbiamo pensare solo ai clienti esterni, ma anche a quelli interni, cioè i nostri dipendenti. E’ un fattore essenziale per la fiducia e lo sarà sempre di più: il lockdown e il modello di lavoro ibrido, che ci accompagnerà in futuro, creano più solitudine. Lavorare da casa, in condizioni ergonomiche non ottimali, in spazi magari non adeguati, crea stress. Anche per questo stiamo collaborando con Canon, per offrire ai nostri dipendenti servizi e soluzioni avanzati che semplificano questi aspetti del lavoro da remoto”.