Le piattaforme di Business intelligence (BI) e di analytics sono state a lungo un punto fermo per le aziende, ma grazie all’aumento degli strumenti di BI self-service, la responsabilità dell’analisi è passata dall’IT agli analisti aziendali, con il supporto di data scientist e amministratori di database. Di conseguenza, la BI è passata dalla generazione di report mensili alla scoperta e condivisione interattiva di tendenze, previsioni e risposte a esigenze aziendali basate su dati provenienti da una varietà di fonti interne ed esterne. Invece di aver bisogno di mesi per prendere una decisione, le aziende che hanno adottato la BI self-service possono decidere in pochi giorni un piano d’azione.

Ma capire quale piattaforma self-service BI sia adatta alla vostra azienda può essere complicato. La migliore soluzione sarà determinata sia dal punto di vista degli utenti aziendali, sia dal punto di vista dell’infrastruttura IT. La piattaforma BI si abbina alle competenze delle persone che la useranno? I vostri dipendenti possono impararla e usarla facilmente? Rende più facile il lavoro degli analisti o crea più barriere di quelle che distrugge? È in grado di leggere tutte le vostre fonti di dati interne ed esterne? Riuscite a “pulire” e trasformare facilmente i dati all’interno della piattaforma? Potete condividere le vostre analisi con chiunque all’interno dell’azienda o solo con utenti autorizzati?

Domo e Tableau sono due dei pesi massimi della BI self-service. Qui diamo uno sguardo veloce ed essenziale a entrambe le piattaforme per farvi capire quali fattori potrebbero essere importanti nel determinare la scelta per la vostra organizzazione.

Domo

Domo è uno strumento di BI online che combina un vasto assortimento di connettori dati, un sistema ETL, un archivio dati unificato, una vasta selezione di visualizzazioni, social media integrati e reportistica. Domo afferma di essere più di uno strumento di BI perché il suo strumento di social media può portare a “insight fruibili”.

Domo è un sistema BI molto valido e capace. Si distingue per il supporto di molte fonti di dati e molti tipi di grafici e la funzionalità di social media integrata è piacevole (seppur un po’ sopravvalutata). Tuttavia, Domo è più difficile da imparare e utilizzare rispetto a Tableau e ad altri concorrenti della BI self-service e, a quasi 2.000 dollari per utente all’anno per la Professional Edition (2.280 dollari per la Enterprise), è più costoso di Tableau. A seconda delle vostre esigenze, è probabile che Tableau sia una scelta migliore di Domo.

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Tableau

Tableau descrive i suoi prodotti come “analytics che funzionano nel modo in cui pensate” e afferma che questi strumenti sfruttano la “naturale capacità delle persone di individuare rapidamente i modelli visivi, rivelando allo stesso tempo le opportunità quotidiane e i momenti di scoperta”. C’è una certa quantità di verità in tutto ciò, anche se si potrebbe dire quasi la stessa cosa per molti altri strumenti di BI.

La fase di scoperta visiva del flusso di lavoro di analisi è la parte più attraente, ma non è dove la maggior parte delle persone trascorre la maggior parte del tempo. Nella nostra esperienza infatti l’importazione e il condizionamento dei dati possono facilmente consumare l’80% del tempo impiegato con un prodotto BI. Ora che Tableau può fungere da punto di unione tra diversi database, è probabile che importerete più origini di dati e che le unirete, anche se potreste averne la maggior parte ospitata nel vostro data warehouse se la vostra azienda è abbastanza grande (o ricca) da averne uno.

Di seguito vorrete filtrare e condizionare i vostri dati riga per riga e infine arriverete al punto in cui potrete effettivamente iniziare a creare visualizzazioni, anche se non è insolito dover eseguire ulteriori trasformazioni di dati. Il condizionamento e la trasformazione dei dati sono facilmente realizzabili in Tableau, un po’ come se doveste usare Excel. Non è necessario tornare alla fase di importazione per aggiungere campi calcolati o filtrare i dati.

La visual discovery in Tableau è potente e Tableau ha posto le basi per l’implementazione di facile utilizzo e il controllo accurato della visualizzazione dei grafici. Potete creare una visualizzazione facendo clic o trascinando le dimensioni (in genere categorie o caratteristiche discrete) e le misure (valori numerici) di interesse, oppure scegliendo un mark (il tipo di visualizzazione come barre, linee e punti), usando la selezione automatica dei segni, o ricorrendo il metodo “show me” per scegliere la visualizzazione.

Quando capite cosa sta succedendo nella vostra analisi dei dati, potete condividere dashboard e storie con altri. È facile farlo pubblicando su Tableau Server o Tableau Online, a seconda che stiate lavorando in Tableau Desktop o che stiate già facendo la vostra analisi online.

I prezzi di Tableau sono un po’ più allettanti di quelli di Domo e offrono tre diverse licenze utente in base alla quantità di utilizzo. Tableau Server: 70 dollari (Creator), 35 dollari (Explorer) e 12 dollari (Viewer) per utente al mese. Tableau online: 70 dollari (Creator), 42 dollari (Explorer) e 15 dollari (Viewer) per utente al mese.