È il fondatore di Oracle, Larry Ellison, a raccontare al mondo il successo commerciale dell’azienda californiana. È un risultato che premia le soluzioni cloud proposte dalla società della Silicon Valley: in un solo anno il database cloud service è stato scelto da 2259 clienti. Dei clienti cloud, 152 sono italiani. Ellison ha poi dato un assaggio della strategia aziendale sulla sicurezza. Tra le novità c’è uno strumento di formazione che si integra con l’applicazione per la gestione delle risorse umane della società.

Tempo di cambiamenti epocali

All’inaugurazione dell’Oracle Open World, i 4 giorni di eventi aperti ieri a San Francisco, Ellison ha parlato chiaro: «Ci troviamo nel mezzo di un cambiamento non meno importante di quello avvenuto con l’introduzione del personal computer».

A dare l’esempio del cambiamento è stata la stessa compagnia statunitense: alla guida dell’evoluzione dei prodotti è Ellison, doppio amministratore delegato con Mark Hurd a capo della strategia commerciale e Safra Catz di tutto il settore delle operations e della finanza.

«Ci troviamo nel mezzo di un cambiamento non meno importante di quello avvenuto con l’introduzione del personal computer».

Come era facile prevedere conoscendo il temperamento di Ellison, nel suo keynote all’Oracle OpenWorld di San Francisco non sono mancate frecciate verso i rivali. Ha preso di mira IBM e SAP, dicendo che Oracle non presta alcuna attenzione a entrambe le società, perché non hanno una vera strategia cloud.

Ma questa volta Ellison è stato molto più focalizzato su progetti e prodotti della società, e ha anche evitato ogni riferimento alla recente per acquisizione di EMC da parte di Dell.

Con una mossa diretta a IBM, Oracle ha annunciato una partnership con Intel, chiamata “Exa Your Power”, che offre un esempio gratuito di proof-of-concept di migrazione dei database da sistemi IBM Power a piattaforme basate su processori Intel Xeon.

Ellison ha detto che l’azienda sta lanciando nuove applicazioni SaaS (software-as-a-service), che sono state costruite da zero per il cloud utilizzando il middleware Fusion della società. Ha presentato le applicazioni per l’e-commerce e la gestione della supply chain.

Crescita a due cifre

Nell’era dell’esplosione dei grandi dati, i numeri sono a favore di Oracle: nell’ultimo trimestre giugno-agosto 2015 – ha spiegato Bob Evans, responsabile della comunicazione aziendale – i ricavi per soluzioni cloud SaaS e PaaS sono stati del 34 per cento in più con 800 nuovi clienti PaaS e 612 SaaS.

Quantificato in dollari, le vendite di SaaS e PaaS hanno fruttato 426 milioni nell’ultimo trimestre. E la regata è appena iniziata: nel 2016 l’azienda conta di fatturare 1,5 miliardi di dollari con SaaS e PaaS.

Oracle ha attualmente 1.300 clienti per il suo software di pianificazione delle risorse aziendali (ERP), circa 5.000 clienti per la sua applicazione per la gestione del capitale umano, inclusi quelli provenienti dall’acquisizione di Taleo nel 2012, e 5.000 clienti per il software di customer relationship management.

La società ha anche annunciato un sistema di apprendimento integrato in tutte le applicazioni SaaS come un servizio della piattaforma cloud di Oracle. Oltre ad aiutare i dipendenti a conoscere i prodotti Oracle attraverso video e tutorial, lo strumento può essere utilizzato dai clienti per consentire ai loro dipendenti di conoscere meglio i prodotti e, quindi, venderli.

Il software memorizza anche informazioni come la storia di apprendimento dei dipendenti e integra la gestione di sviluppo della carriera nell’applicazione di gestione delle risorse umane della società.

Sul fronte del database, con Oracle 12c Release 1 (12.1) è stata introdotta l’opzione multi-tenant. La società sta ora potenziando il database per supportare un maggior numero di utenti, senza sacrificare la sicurezza e la privacy. 12.2 sosterrà oltre 4.000 utenti in un database rispetto a 252 nella versione precedente 12.1. Oracle prevede anche un server Java multi-tenant.

Exadata sarà offerto anche come servizio cloud

La società ha inoltre annunciato che Exadata, il suo sistema combinato di calcolo e storage per l’esecuzione di software basati su database Oracle, ora utilizzato in implementazioni on-premise, sarà offerto come un servizio cloud che offrirà software e hardware per implementazioni on-site e nel cloud di Oracle.

Parola d’ordine: semplificare

È sempre Ellison a indicare la rotta da seguire: «Il peccato dell’industria informatica è la complessità. Gli utenti dovrebbero essere in grado di “premere un tasto” e spostare carichi di lavoro e dati tra on-premise e cloud, anche su applicazioni in esecuzione».

Obiettivo di Oracle è continuare a semplificare la complessità, offrendo soluzioni ispirate a 5 parole chiave: sostenibilità economica, affidabilità, performabilità, compatibilità e sicurezza. Tutto questo sia nell’ambito cosiddetto “on premises” che in quello cloud.

« Il computing on-premise non sta scomparendo La transizione da premise a cloud – precisa Ellison – avverrà in un arco temporale non brevissimo». Da qui l’idea di continuare a offrire entrambe le soluzioni.

Cambiare atteggiamento sulla sicurezza

Il manager ha fatto riferimento anche al cambiamento nel pensiero corrente sulla sicurezza, che deve essere progettata nell’infrastruttura IT. “Non ci dovrebbe essere un interruttore on/off per quanto riguarda la sicurezza, ma deve essere sempre attiva”, ha sottolineato Ellison.

La strategia di Oracle per la sicurezza sarà discussa in dettaglio nei prossimi giorni. Restate sintonizzati su cwi.it e su Twitter @computerworldIT.