Google Assistant ridefinisce il concetto di assistente virtuale
Google ha già un valido assistente virtuale (Google Now) che non ha nulla da invidiare ai vari Cortana e Siri, ma al Google I/O di ieri è stato annunciato e presentato ufficialmente Google Assistant, un’evoluzione di Google Now che punta a rendere l’interazione tra utente e assistente virtuale ancora più naturale e umana.
Lo scopo degli sviluppatori di Mountain View è quello di dare vita a conversazioni ancora più naturali e realistiche, un vero e proprio “botta e risposta” in cui Google Assistant, grazie al machine learning, sarà in grado di capire meglio le nostre richieste, prevederne alcuni elementi e rispondere in modo sempre più proattivo.
I dettagli emersi nel keynote di ieri non sono stati molti, ma la cosa certa è che Google Assistant sarà presente negli smartphone Android, negli smartwatch Android Wear, in Android Auto e in Google Home, un device annunciato sempre ieri in grado di controllare tutti i dispositivi connessi della casa, dalle luci, alla musica, alla TV, agli smartphone ed altro. Con Google Home la grande G ha voluto porsi in aperta concorrenza con Amazon Echo, il dispositivo casalingo intelligente che sta riscuotendo un buon successo negli USA.
Tornando ad Assistant, Google ha voluto rimarcare il fatto che questo suo nuovo assistente virtuale capisce il mondo che ci circonda e ci aiuta a fare ciò che ci serve. Semplifica l’acquisto dei biglietti per il cinema mentre siete per strada, trova il ristorante ideale per uno spuntino al volo con la vostra famiglia prima che inizi lo spettacolo e vi aiuta nella navigazione fino al cinema.
Google Assistant inoltre funziona senza interruzioni su qualsiasi dispositivo e in qualsiasi contesto e lo si può interpellare ovunque e in qualunque momento. Assistant, che funzionerà sia in versione stand-alone, sia integrato all’interno delle app, non ha ancora una data di uscita e prima di averlo con il supporto per l’italiano passerà certamente molto tempo.