Apple ha cospirato illegalmente con gli editori di e-book per alzare i prezzi di vendita. E’ quanto hanno stabilito i tre giudici della Corte d’Appello, confermando la sentenza già emessa nel 2013 da una Corte Distrettuale. La causa è stata presentata dal Dipartimento di Giustizia USA e tra i giudici, due si sono espressi contro Apple e uno a favore. Il giudice Debra Ann Livingston, contro Apple, ha dichiarato che l’ingiunzione imposta dal giudice della Corte Distrettuale Denise Cote era appropriata.

E’ l’ultimo atto contro Apple in questa lunga causa, che deriva dagli accordi stipulati con gli editori quando Apple entrò nel mercato degli e-book. All’epoca, Amazon aveva una posizione dominante e spesso vendeva e-book a 9,99 dollari, anche quando li comprava all’ingrosso a un prezzo più alto. Con l’iBookstore, Apple offrì un’alternativa agli editori, che potevano fissare i propri prezzi e ricevere una percentuale sulle vendite.

Nell’ambito di tale accordo, gli editori hanno inoltre convenuto di rispettare una clausola secondo cui gli e-book nello store di Apple dovevano essere venduti al prezzo più basso disponibile sul mercato. In altre parole, se Amazon vendeva un libro a 9,99 dollari, anche Apple doveva poter offrire lo stesso prezzo. In questo modo gli editori erano incoraggiati a modificare tutti i loro contratti con i venditori di e-book come Amazon, pratica che, secondo la Corte, ha portato a un aumento dei prezzi.

Il giudice Dennis Jacobs, che si è espresso a favore di Apple, sostiene che questa pratica non è illegale, ma n linea con le leggi della concorrenza. “Un errore ripetuto (dal tribunale distrettuale e dai miei colleghi in questo appello) è il presupposto implicito che la concorrenza debba essere gentile, progettata dagli avvocati e giustA in base alle norme sportive”, ha dichiarato Jacobs.

Apple potrebbe chiedere un riesame della sentenza da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti, ma al momento non è chiaro se intende proseguire la causa.

A seguito della sentenza, Apple deve pagare ai consumatori 400 milioni di dollari come parte di un accordo fatto con una classe di acquirenti di e-book e 33 procuratori generali degli Stati Uniti. La Mela deve inoltre 50 milioni di dollari gli avvocati che l’hanno rappresentata. Se avesse vinto la causa, non avrebbe dovuto sborsare nulla.