Veeam chiude il 2025 con un’importante evoluzione strategica che la spinge ben oltre le tradizionali soluzioni di backup e ripristino. L’annuncio dell’acquisizione di Securiti AI e il rilascio della Veeam Data Platform versione 13 segnano l’ingresso dell’azienda in un ambito più ampio di data resilience, integrando funzionalità di sicurezza dei dati che completano il portfolio esistente.

L’acquisizione rappresenta un passaggio significativo per Veeam, che aggiunge capacità di data security alla propria piattaforma. Come evidenziato durante la conferenza stampa di fine anno, l’integrazione di Securiti AI permetterà di offrire funzionalità di governance, compliance, posture management e protezione proattiva dei dati sensibili.

“Non c’è AI enterprise senza data security e data resilience”, recita una slide mostrata da Alessio Di Benedetto, country manager di Veeam Italia, che sottolinea come l’acquisizione risponda alle crescenti esigenze di sicurezza nell’era dell’intelligenza artificiale. “Se finora ci preoccupavamo effettivamente di proteggere i dati e assicurare la ripartenza dopo un incidente di sicurezza, con questa soluzione ampliamo lo spettro aggiungendo la capacità fare discovery, identificare i dati sensibili da proteggere e classificarli”, afferma.

La piattaforma acquisita porta con sé competenze specifiche in data governance e compliance automation, ambiti che si affiancano alle tradizionali capacità di backup e recovery di Veeam.

Questo però non significa che le integrazioni con soluzioni di sicurezza di terze parti saranno penalizzate. “Non vogliamo sostituirci a chi fa sicurezza di mestiere. Anzi: abbiamo lanciato quest’anno più di sei nuove integrazioni con player di sicurezza come Sophos, Fortinet, Cloudstrike, Palo Alto e altri che vanno aggiungersi a tante aziende e realtà che fanno della sicurezza il proprio mestiere, e che Veeam va ad integrare a vantaggio del cliente”, afferma Danilo Chiavari, Sr. Presales Manager, Italy & Turkey.

Veeam Data Platform v13: nuove funzionalità e supporto esteso

Veeam platform

Il rilascio della versione 13 introduce diverse innovazioni pensate per semplificare il deployment e la gestione operativa e rafforzare la sicurezza. Tra le novità più significative dell’ultimo periodo figura la Veeam Software Appliance, introdotta un paio di mesi prima della v13. Si tratta di una soluzione pre-configurata e rafforzata che consente di ridurre drasticamente i tempi di implementazione, partendo già con le best practice di sicurezza integrate fin dall’installazione iniziale, e con aggiornamenti automatici per tutti i componenti coinvolti.

Sul fronte dell’intelligenza artificiale, la piattaforma v13 introduce Veeam Intelligence, che porta funzionalità di analisi basate su AI direttamente nel flusso di lavoro quotidiano. Gli amministratori possono rilevare minacce, analizzare i dati e generare report istantaneamente attraverso un’interfaccia conversazionale intuitiva, semplificando operazioni che tradizionalmente richiederebbero analisi manuali complesse.

La sicurezza proattiva viene rafforzata con il Veeam Threat Center, che incorpora anche i segnali del Recon Scanner per valutazioni preventive delle minacce. Il sistema analizza anche l’attuale postura di sicurezza aziendale e identifica potenziali vulnerabilità nell’infrastruttura di backup.

Sul piano del Disaster Recovery, la versione 13 introduce la funzionalità Instant Recovery to Azure, che abilita il ripristino rapido dei dati direttamente nel cloud Microsoft, riducendo significativamente i tempi di inattività, permettendo di riavviare applicazioni e servizi in una replica cloud mentre si lavora al recupero dell’infrastruttura primaria.

Veeam Vault v2 fornisce storage immutabile in cloud specificamente progettato per i dati critici, con protezione avanzata contro modifiche non autorizzate e ransomware.

L’ecosistema degli hypervisor e i servizi in evoluzione

Un elemento particolarmente rilevante della versione 13 riguarda l’ampliamento del supporto per diversi hypervisor. Veeam ora supporta nativamente VMware vSphere, Microsoft Hyper-V, Nutanix AHV, Red Hat Virtualization, Oracle Linux Virtualization Manager, Proxmox Virtual Environment e Scale Computing, tra gli altri.

La roadmap prevede l’aggiunta nei prossimi mesi del supporto per HPE Morpheus VM Essentials, XCP-ng by Vates, Citrix XenServer e Sangfor nel primo semestre 2026, mentre Red Hat OpenShift Virtualization arriverà più avanti nel 2026, portando a 13 il numero di virtualizzatori supportati.

“Il terremoto broadcom ha acceso tanti punti interrogativi per i nostri clienti e le funzionalità di portability della nostra piattaforma offrono la capacità di migrare da una parte all’altra, superando qualsiasi tipo di lock-in”, ha osservato Di Benedetto durante la conferenza.

Dalllo scorso anno, Veeam propone ora la propria tecnologia attraverso due modalità principali: la Veeam Data Platform tradizionale, gestita direttamente dal cliente, e la Veeam Data Cloud, offerta come servizio, includendo anche soluzioni specifiche per Microsoft 365, Salesforce, Microsoft Entra ID e la gestione sicura dei dati in cloud attraverso Veeam Data Cloud Vault.

L’approccio dual-track permette alle organizzazioni di scegliere il modello più adatto alle proprie esigenze operative e di governance, mantenendo comunque accesso alle stesse funzionalità core di data protection.

Posizionamento e risultati finanziari

Veeam continua a consolidare la propria posizione nel settore della data protection. Secondo i dati IDC, l’azienda detiene il 14% della quota di mercato globale nel software di protezione dati, raggiungendo oltre 550.000 clienti in 150 paesi. Il 67% delle aziende Global 2000 utilizza le soluzioni Veeam.

L’ARR (Annual Recurring Revenue) totale supera 1,75 miliardi di dollari, con una crescita del 30% anno su anno nel segmento subscription e SaaS e un Ebitda che si aggira attorno al 30 percento.

Veeam university

L’allargamento dell’offerta a soluzioni e servizi più eterogenei richiede una maggiore formazione dei clienti e dei partner di canale, che restano figure chiave della strategia Veeam che è al 100 percento indiretta. “Abbiamo ridisegnato l’offerta di formazione sotto un grande cappello chiamato Veem University – dice Elena Bonvicino, Manager of Channel, Italy che comprende le University Free come formazione gratuita per tutti i clienti finali, le University Partner fruibili dai partner in modalità on-demand sul sito,  e le University Pro con training in Aula erogati dai nostri training center certificati, per permettere a tutti i partner di poter essere robusti e competenti sul portafoglio delle soluzioni e andare ad integrarli all’interno della propria offerta di servizi rivolti ai clienti”.