Broadcom espande l’ecosistema VMware Cloud Foundation: networking aperto e sistemi certificati per l’IA

Broadcom accelera sull’innovazione del cloud privato annunciando un ulteriore potenziamento dell’ecosistema aperto ed estensibile di VMware Cloud Foundation (VCF). L’obiettivo è offrire una piattaforma flessibile, sicura e adattabile a ogni livello dell’infrastruttura, capace di connettere data center ed edge con un approccio basato su standard aperti e interoperabilità. Con queste novità, l’azienda guidata da Hock Tan mira a consolidare VCF come riferimento per la costruzione di cloud privati moderni, in grado di unire le esigenze di governance e sicurezza tipiche dell’on-premise con l’agilità e la scalabilità del cloud pubblico.
“Lo slancio che accompagna VMware Cloud Foundation 9.0 è innegabile” spiega Paul Turner, Chief Product Officer della divisione VMware Cloud Foundation di Broadcom. “Promuovendo un ecosistema aperto, permettiamo alle aziende di costruire cloud privati in linea con le proprie strategie e di scegliere liberamente le tecnologie migliori per i loro ambienti.”
Un ecosistema hardware aperto per il cloud privato moderno
Il primo pilastro del nuovo corso di Broadcom è l’espansione del programma di certificazione hardware aperta, che coinvolge una platea più ampia di produttori OEM e ODM. L’obiettivo è garantire ai clienti maggiore libertà di scelta e aggiornamenti più rapidi verso le tecnologie di ultima generazione.
Tra le principali novità, spiccano i VCF AI ReadyNodes, server pre-certificati per l’addestramento e l’inferenza di modelli di intelligenza artificiale, con compatibilità estesa a CPU, GPU e acceleratori emergenti. Supermicro è tra i primi partner OEM a certificare i propri sistemi, offrendo ai clienti un percorso chiaro di migrazione verso infrastrutture ottimizzate per l’IA.
Parallelamente, Broadcom ha introdotto un meccanismo di autocertificazione per i partner ODM all’interno del Technology Alliance Program (TAP), che consente ai produttori di validare autonomamente i propri ReadyNode, assicurandone la piena interoperabilità con VMware Cloud Foundation e una gestione coerente del ciclo di vita. Questa novità offre alle aziende maggiore flessibilità di approvvigionamento e un migliore Total Cost of Ownership (TCO).
La terza area di espansione riguarda l’ecosistema edge, con l’introduzione di nuovi nodi ottimizzati per ambienti industriali, retail, difesa e sanità. Queste soluzioni permettono di distribuire cloud privati sempre più vicini ai punti di generazione dei dati, riducendo la latenza e migliorando l’efficienza operativa.
Il programma ha già raccolto l’adesione di diversi partner di rilievo. OVHcloud, ad esempio, ha elogiato la possibilità di autocertificare i propri sistemi server, definendola “un passo decisivo per offrire cloud privati competitivi e ad alte prestazioni.” Anche Intel ha sottolineato come l’espansione dei ReadyNode acceleri il deployment di VMware Cloud Foundation 9.0 sulle nuove piattaforme Xeon 6, favorendo un’adozione più rapida dell’intelligenza artificiale.
Networking aperto e interoperabilità con Cisco Nexus One
Broadcom ha inoltre annunciato una strategia per semplificare il networking del cloud privato attraverso l’adozione degli standard EVPN (Ethernet VPN) e BGP, elementi fondamentali per unificare i fabric di rete e garantire interoperabilità multi-vendor. Questo approccio offre agli utenti un’esperienza coerente e automatizzata, riducendo complessità e tempi di implementazione.
Grazie a questa convergenza, VMware Cloud Foundation e Cisco Nexus One diventano pienamente allineati su un’architettura aperta basata su VXLAN EVPN, offrendo risultati più coerenti per i clienti comuni. La collaborazione tra Broadcom e Cisco, come ha dichiarato Murali Gandluru, Vice President of Data Center Networking di Cisco, “rafforza l’impegno per un networking aperto e standardizzato, capace di supportare sia i carichi di lavoro AI sia quelli business-critical.”
Un altro tassello strategico è l’integrazione con SONiC (Software for Open Networking in the Cloud), il sistema operativo open source basato su Linux sviluppato dalla community. SONiC riduce i costi operativi permettendo l’esecuzione su hardware di switch multi-vendor, migliorando al contempo automazione, controllo e interoperabilità grazie al supporto delle API native e alla modularità containerizzata.
Impegno nella comunità open source e standard AI
L’apertura di Broadcom non si limita al livello hardware e di rete. L’azienda è infatti da anni tra i principali contributori della Cloud Native Computing Foundation (CNCF) e continua a sostenere lo sviluppo di progetti chiave come Kubernetes, Antrea, ContainerD, Contour e Harbor.
In questo contesto, Broadcom ha annunciato che VMware vSphere Kubernetes Service (VKS) ha ottenuto la certificazione Kubernetes AI Conformant, il nuovo standard CNCF che garantisce coerenza e interoperabilità dei carichi di lavoro IA nei diversi ambienti cloud. Come ha dichiarato Chris Aniszczyk, CTO Cloud & Infrastructure di Linux Foundation, “l’impegno costante di VMware by Broadcom nella CNCF è cruciale per mantenere Kubernetes neutrale e pronto alla produzione su larga scala, soprattutto per i carichi di lavoro IA emergenti.”

