L’amministrazione Trump ha presentato una serie di documenti fondamentali che ridefiniscono la strategia degli Stati Uniti sull’intelligenza artificiale. Questi interventi rappresentano un deciso cambio di paradigma rispetto al passato recente e articolano una visione ambiziosa, centrata su innovazione, egemonia tecnologica e deregolamentazione. Il cuore dell’iniziativa è l’America’s AI Action Plan, annunciato ufficialmente il 23 luglio 2025.

Tre pilastri strategici

Il piano si articola su tre pilastri fondamentali: accelerazione dell’innovazione, potenziamento delle infrastrutture nazionali per l’IA e leadership internazionale attraverso la diplomazia e la sicurezza. Ogni settore include numerosi provvedimenti pratici, in particolare oltre 90 azioni federali pianificate a breve termine. Tra le più rilevanti spiccano:

  • Semplificazione burocratica per la realizzazione di nuovi data center e siti di produzione di semiconduttori
  • Modelli di intelligenza artificiale open-source e open-weight resi liberamente disponibili dagli sviluppatori, affinché chiunque nel mondo possa scaricarli e modificarli
  • Partnership pubblico-privata per l’esportazione dell’AI stack statunitense (hardware, software, modelli di IA, applicativi e standard)
  • Revisione o eliminazione delle normative ritenute ostacolo allo sviluppo tecnologico

Concentrandosi sul terzo punto, l’amministrazione Trump vuole rimuovere limiti regolatori che frenano l’innovazione, spingendo tutte le agenzie federali a individuare e abrogare o modificare regolamenti, direttive e linee guida considerate superflue o dannose per la crescita dell’IA. Questo approccio mira anche a coinvolgere il settore privato nella definizione di quali regole siano da riformare, ponendo al centro la competitività e la rapidità dello sviluppo. Le linee guida sulla neutralità ideologica dei prodotti IA acquistati dal governo (contro il cosiddetto “woke AI”) esprimono la volontà di evitare filtraggi o bias ritenuti politici nel software fornito allo Stato.

Potenziamento infrastrutturale e priorità ai data center

Una delle novità più discusse dell’America’s AI Action Plan riguarda la costruzione e l’espansione di grandi data center dedicati all’IA. Il piano prevede una radicale semplificazione delle procedure di autorizzazione ambientale e urbanistica, l’impiego di terreni federali e persino la possibilità per le aziende di costruire autonomamente impianti di produzione energetica, inclusi quelli nucleari e geotermici.

ai action plan

Queste misure sono pensate per soddisfare l’enorme richiesta energetica e computazionale della nuova generazione di IA, ma la deregolamentazione ambientale solleva forti preoccupazioni tra attivisti e organizzazioni ecologiste, che vedono il rischio di un impatto molto negativo su territorio, risorse idriche ed emissioni inquinanti.

Leadership internazionale e uniformità normativa federale

Un altro fulcro della strategia dell’AI Action Plan è il consolidamento della leadership globale americana nell’IA, con una particolare attenzione all’export verso “alleati e amici” e al contrasto delle restrizioni imposte dai singoli Stati federati. Il documento prevede infatti che i finanziamenti pubblici a progetti IA vengano negati agli Stati che introducono normative considerate troppo stringenti (ad es. in materia di privacy o sicurezza), con l’obiettivo di evitare una frammentazione normativa degli USA e favorire un solo standard federale.

Sul piano internazionale, invece, il Dipartimento del Commercio e quello di Stato lavoreranno con l’industria per promuovere pacchetti completi di tecnologie IA (dal chip al software fino agli standard) in modo competitivo rispetto a Cina e altri attori globali.

Rottura con la politica precedente

La strategia di Trump rappresenta una forte discontinuità rispetto all’approccio dell’amministrazione Biden, che aveva imposto restrizioni significative all’export di tecnologie IA (soprattutto verso la Cina), enfatizzato i rischi per la sicurezza e la disinformazione, e promosso norme per limitare la concentrazione di potere e garantire la tutela dei consumatori.

Trump ha invece cancellato diversi provvedimenti del predecessore abrogando le regole sulla “diffusione controllata” dei chip IA all’estero, eliminando l’ordine esecutivo volto a promuovere la concorrenza e introducendo, di fatto, una deregulation spinta per accelerare la crescita dell’intero settore.

Non mancano però le critiche e le preoccupazioni. Oltre a quelle già citate dei gruppi ambientalisti, alcuni esperti di sicurezza e privacy temono che la deregolamentazione lasci spazio all’uso improprio dell’IA e all’aumento di bias o vulnerabilità nei sistemi, senza contare che la corsa alla supremazia può sacrificare la sostenibilità e i diritti civili sull’altare della competizione contro rivali come la Cina.

(Immagine in apertura: Shutterstock)