Il Pentagono ha ufficialmente aperto le porte all’AI stanziando fino a 800 milioni di dollari per collaborazioni strategiche con quattro tra le aziende più influenti del settore: Anthropic, Google, OpenAI e xAI. Ognuna di queste società ha firmato un contratto dal valore massimo di 200 milioni di dollari con l’obiettivo comune di esplorare le applicazioni dell’IA in ambito militare.

L’annuncio arriva dalla Chief Digital and Artificial Intelligence Office (CDAO) del Dipartimento della Difesa USA, l’organo incaricato di guidare la trasformazione digitale delle forze armate statunitensi. L’iniziativa mira sia a sviluppare sistemi di agentic AI (intelligenze artificiali capaci di operare in modo autonomo all’interno di flussi di lavoro critici), sia a sfruttare le competenze dei quattro colossi tecnologici per missioni complesse e sensibili.

Secondo il CDAO, lo scopo immediato di questi contratti è duplice:

  • Permettere al Dipartimento della Difesa di comprendere come sfruttare al meglio l’IA per le proprie esigenze operative
  • Spingere le aziende coinvolte ad affrontare e risolvere problematiche cruciali legate alla sicurezza nazionale

Doug Matty, Chief Digital and AI Officer del Pentagono, ha dichiarato che “l’integrazione di soluzioni commerciali in un approccio basato su capacità integrate accelererà l’adozione di tecnologie IA avanzate nelle operazioni congiunte delle forze armate.”

Tra i benefici per il governo statunitense vi è l’accesso privilegiato ai più recenti modelli di IA sviluppati da queste aziende, oltre all’infrastruttura cloud distribuita di Google sul territorio nazionale. Anthropic ha già confermato che supporterà il Dipartimento nello studio dei casi d’uso più efficaci, nell’addestramento di modelli su dati interni al DoD, nella protezione da potenziali impieghi ostili dell’IA e nello sviluppo di capacità IA di frontiera per rafforzare la sicurezza del paese.

Pentagono ai

Il contratto di Anthropic avrà una durata di due anni e include attività di prototipazione e mitigazione delle minacce, ma rappresenta solo una parte del più ampio sforzo strategico. OpenAI, da parte sua, aveva già ricevuto a giugno un incarico simile da 200 milioni di dollari per un programma pilota volto allo sviluppo di tecnologie IA avanzate per il Pentagono. L’annuncio attuale rappresenta un’estensione di quell’accordo, secondo quanto confermato dalla stessa azienda.

Anche xAI, la società guidata da Elon Musk, ha colto l’occasione per presentare il proprio pacchetto di strumenti destinati al settore pubblico statunitense chiamato Grok for Government. Si tratta di una suite di prodotti IA avanzati pensati per le agenzie federali, ma non è ancora chiaro in che modo xAI intenda differenziarsi concretamente dalla concorrenza. Alla luce della reputazione altalenante di Grok, l’assistente conversazionale di xAI, e delle frequenti controversie che circondano Musk, resta da vedere se questo annuncio si tradurrà in un impatto reale per il settore pubblico.

Oltre al contratto diretto con il Pentagono, xAI ha ottenuto l’autorizzazione a vendere i propri prodotti tramite la General Services Administration, rendendoli disponibili per l’intera macchina federale. Un passo significativo per un’azienda nata da poco ma con grandi ambizioni nel settore della difesa e della pubblica amministrazione.

Questo massiccio investimento da parte del Dipartimento della Difesa segna una svolta nella relazione tra governo e big tech. Nonostante in passato molti dipendenti di queste aziende abbiano protestato contro la partecipazione a progetti militari (basti pensare alle polemiche sorte attorno al Progetto Maven di Google), l’attrattiva dei contratti governativi sembra avere la meglio, con vantaggi economici e la possibilità di accedere a enormi quantità di dati sensibili che si confermano leve potentissime.