Samsung ha annunciato l’acquisizione della startup statunitense Xealth, con l’obiettivo di integrare i dati raccolti dai suoi dispositivi indossabili nelle cartelle cliniche elettroniche provenienti dagli ospedali. La mossa segna un passo decisivo nella strategia di Samsung per entrare con forza nel settore della sanità digitale integrata, puntando su prevenzione, personalizzazione e interoperabilità tra ambiente domestico e clinico.

Fondata a Seattle nel 2017, Xealth ha sviluppato una piattaforma in grado di aggregare informazioni provenienti da diversi sistemi sanitari, rendendole accessibili in un’unica interfaccia di cartella clinica elettronica (EHR). Questo consente ai medici di avere una visione più completa e immediata dello stato di salute dei pazienti, migliorando i tempi e la qualità delle decisioni terapeutiche.

Samsung, nella nota ufficiale che annuncia l’operazione, sottolinea il problema dell’attuale disconnessione tra dati wellness e dati clinici. Le informazioni raccolte quotidianamente dai wearable, come frequenza cardiaca, attività fisica, sonno o stress, restano spesso isolate rispetto ai dati ufficiali registrati in ambito ospedaliero e ciò può comportare una perdita di insight preziosi e ritardi nelle cure. Da qui la volontà di creare sinergia tra i sensori avanzati dei dispositivi Samsung e la piattaforma digitale di Xealth per collegare la salute monitorata in casa con le decisioni mediche cliniche.

L’acquisizione, il cui valore economico non è stato reso noto, dovrebbe concludersi nel corso del 2025. Nel frattempo, entrambe le aziende si dicono entusiaste di sviluppare nuove soluzioni in grado di fornire esperienze sanitarie fluide e continue, che combinino benessere quotidiano e assistenza medica professionale.

Samsung Xealth

Mike McSherry, CEO di Xealth, ha dichiarato che “i dati sanitari raccolti dai dispositivi indossabili possono colmare il contesto mancante negli ospedali, offrendo nuove possibilità di analisi e supporto clinico che non sarebbero accessibili solo con i dati tradizionali”, mentre secondo Samsung la combinazione delle due tecnologie permetterà di offrire una cura preventiva iper-personalizzata, dove l’utente sarà seguito con continuità dal monitoraggio casalingo fino all’intervento ospedaliero.

Resta aperta la questione della sicurezza e della privacy. Sebbene il comunicato ufficiale non fornisca dettagli su come verranno protetti i dati scambiati tra wearable e ospedali, Samsung ha recentemente annunciato misure rafforzate per la protezione delle app AI sui suoi smartphone Galaxy, tra cui il logout automatico degli account Samsung in caso di attività sospette. Se tali meccanismi verranno estesi anche ai dispositivi indossabili, potrebbero contribuire a rassicurare gli utenti sull’uso dei propri dati biometrici in ambito sanitario.

L’acquisizione di Xealth si inserisce in una più ampia ambizione comune ai produttori di wearable, ovvero ottenere l’approvazione da parte delle autorità sanitarie per trasformare i loro prodotti in dispositivi medici certificati. Includere gli indossabili in un ecosistema clinico ufficiale rappresenta infatti un enorme potenziale di mercato, con milioni di nuovi utenti che potrebbero adottare questi dispositivi per ragioni mediche oltre che per il fitness.