Nel corso di un evento a Milano, IBM ha presentato ufficialmente in Italia lo z17, ultima generazione della sua piattaforma mainframe, disegnata per affrontare le sfide dell’impresa digitale in un contesto in cui AI e cloud ibrido non sono più un’opzione ma un requisito di competitività.

Lo z17 è stato progettato per “portare l’elaborazione AI nel punto in cui i dati vengono generati, ossia all’interno delle transazioni stesse”, una delle esigenze emerse durante un ciclo di incontri con i clienti internazionali che hanno collaborato alla progettazione della nuova generazione in ottica di co-design.

Questo obiettivo si traduce in una piattaforma in grado di gestire fino a 450 miliardi di operazioni di inferenza al giorno con un tempo di risposta inferiore al millisecondo, grazie all’integrazione del nuovo processore IBM Telum II e ai nuovi acceleratori dedicati alla IA Spyre.

Acceleratori Spyre: l’AI generativa entra nel mainframe

foto del mainframe IBM z17

Il mainframe IBM z17

Con otto core da 5,5 GHz con tecnologia di processo a 5nm, il 40 percento in più di cache e una maggiore capacità di elaborazione I/O verso rete e storage,  Telum II aumenta le prestazioni del 50 percento rispetto alla generazione precedente, abilita l’utilizzo di GPU a bassissima latenza, e consente un risparmio energetico del 15 percento per ciascun core e del 70 percento per quanto riguarda l’elaborazione I/O.

La novità più significativa non è però un semplice miglioramento incrementale, bensì le le nuove schede IBM Spyre Accelerator, progettate per elaborare modelli di AI generativa e predittiva direttamente nel mainframe. Ogni scheda integra 32 acceleratori, e z17 supporta fino a 48 slot di espansione, offrendo una scalabilità senza precedenti.

Secondo IBM, le schede Spyre – ottimizzate per l’inferenza – consumano un decimo dell’energia rispetto alle GPU ad alte prestazioni, rendendole ideali per ambienti enterprise sensibili al TCO e agli obiettivi di sostenibilità.

Francesco Casa, Vice President di zStack in IBM Italia, sottolinea come “grazie a Spyre, il mainframe può ora supportare assistenti generativi AI, operando sui dati aziendali senza spostarli all’esterno e preservando così sicurezza, bassa latenza e compliance normativa”.

Diventa così possibile analizzare il 100% delle transazioni che passano dal sistema, per esempio con modelli di AI anti frode avanzati, un compito impossibile in precedenza per questioni di trhoughput e velocità di inferenza.

Modernizzazione applicativa e cloud ibrido

IBM z17 integra un ampio set di strumenti per modernizzare il patrimonio software legacy. Watsonx Code Assistant for Z può analizzare, rifattorizzare e trasformare il codice – anche COBOL, ma non solo – abilitando nuove forme di sviluppo più rapide e sicure. Un’esigenza imprescindibile per adottare logiche di sviluppo DevOps, superare i silos informativi e integrare i dati nelle architetture ibride, specialmente in un panorama in cui gli sviluppatori esperti che conoscono il software aziendale vanno in pensione, e in cui le nuove leve sviluppano le proprie competenze principalmente in linguaggi e ambienti più recenti che non prevedono il COBOL.

In parallelo, watsonx Assistant for Z fornisce agli operatori un’interfaccia AI-based per gestire in modo più semplice la piattaforma.

Sembre sul fronte dell’integrazione con il cloud, z17 include il supporto per zCX (container Linux nativi su z/OS), z/OS Connect (API RESTful bidirezionali) e integra nativamente strumenti guadagnati dall’acquisizione di Hashicorp come Terraform, Nomad e Vault. Red Hat OpenShift Virtualization e OpenShift AI completano il quadro di una piattaforma sempre più aperta.

Resilienza, sicurezza e sostenibilità

IBM ha rafforzato ulteriormente la sicurezza della piattaforma con nuove soluzioni di crittografia post quantistica (Crystal Kyber e Crystal Dilithium) e strumenti di rilevamento delle minacce AI-based. La gestione della compliance normativa viene semplificata da nuovi tool di discovery crittografico e inventory.

Non meno importante, lo z17 è stato riprogettato per ridurre drasticamente i consumi energetici, con un’efficienza migliorata fino al 65% rispetto ai sistemi x86 equivalenti. La possibilità di eseguire gli stessi carichi con un decimo dei core di elaborazione ha un impatto diretto anche sui costi di licenza di molti software.

IBM z17 sarà disponibile a partire dal 18 giugno, mentre per le schede IBM Spyre Accelerator bisognerà aspettare il quarto trimestre del 2025.