Nel 2025, il panorama imprenditoriale italiano si trova a un bivio strategico cruciale, con da un lato l’adozione di tecnologie innovative e dall’altro l’integrazione di criteri di sostenibilità nei processi aziendali. Secondo un’indagine condotta da Aruba, Siav ed EY in collaborazione con Sirmi su un campione rappresentativo di aziende medio-grandi del Nord Italia, emerge chiaramente che, tra le due direttrici, è la tecnologia a guidare le scelte delle imprese.

Il 50% delle aziende intervistate indica infatti l’innovazione tecnologica come la priorità assoluta, mentre solo il 5% assegna alla sostenibilità il ruolo di leva principale. Tuttavia, il 33% delle realtà analizzate riconosce una convergenza tra green e tech, ritenendole due dimensioni inscindibili del futuro imprenditoriale. Questo dato sottolinea come l’approccio delle aziende italiane sia fortemente orientato al valore immediato e misurabile della tecnologia, senza trascurare la crescente consapevolezza dell’importanza di modelli sostenibili.

Le barriere alla trasformazione digitale

L’indagine fotografa con precisione le difficoltà concrete che le imprese stanno affrontando nella transizione digitale. Il principale ostacolo, indicato dal 54% delle aziende, è rappresentato dalla resistenza culturale al cambiamento e dalla complessità nella gestione del change management. Una trasformazione efficace non riguarda solo l’adozione di nuove tecnologie, ma richiede un ripensamento profondo delle dinamiche organizzative e del mindset aziendale.

Al secondo posto tra le criticità si trova l’integrazione delle nuove soluzioni digitali con i sistemi legacy, citata dal 40% degli intervistati, mentre il 33% lamenta difficoltà legate al budget e alla difficoltà di accesso a strumenti di finanziamento. Nonostante ciò, la risposta delle imprese è stata proattiva: ben l’89% ha già beneficiato di bandi e incentivi pubblici come il PNRR e i programmi Industria 4.0, dimostrando una forte capacità di attivare risorse esterne a supporto dell’innovazione.

La sostenibilità come sfida culturale e operativa

Sul fronte della sostenibilità, il cammino risulta altrettanto complesso. Il 45% delle aziende segnala come principale barriera la resistenza al cambiamento da parte del management o dei dipendenti. Una percentuale significativa (32%) indica invece la mancanza di competenze e risorse interne dedicate all’implementazione di pratiche ESG (Environmental, Social and Governance).

I costi elevati necessari per adeguarsi ai nuovi standard ambientali e normativi rappresentano una difficoltà per il 31% delle aziende, mentre solo il 9% evidenzia l’incapacità di intercettare i fondi disponibili per finanziare iniziative sostenibili. Questo conferma che, sebbene l’interesse verso la sostenibilità sia in crescita, rimangono lacune strutturali che rallentano l’adozione diffusa di pratiche green.

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La tecnologia come ponte tra innovazione e sostenibilità

In questo contesto complesso, la tecnologia emerge come un elemento trasversale capace di abilitare anche la sostenibilità. Quasi il 60% delle aziende dichiara di utilizzare almeno uno strumento tecnologico per supportare la gestione ESG, con una prevalenza significativa (78%) di soluzioni dedicate alla reportistica. Ciò dimostra che, quando supportata da strumenti digitali avanzati, la sostenibilità può trasformarsi da costo percepito a opportunità di crescita e posizionamento competitivo.

L’indagine mette in luce anche le aree in cui le aziende italiane si sentono più forti: il 40% individua nella creatività nella risoluzione dei problemi il proprio vantaggio competitivo, seguita dalla capacità di cogliere rapidamente le opportunità offerte dalle nuove tecnologie (24%).

Le competenze chiave per affrontare la transizione

Per affrontare le sfide della duplice transizione digitale e sostenibile, le imprese riconoscono l’importanza di competenze specifiche. Il 55% degli intervistati ritiene fondamentale il supporto di esperti in gestione del cambiamento organizzativo, mentre il 35% sottolinea la necessità di una consulenza strategica esperta in green-tech. Questo dimostra che il capitale umano, affiancato da partner strategici, è percepito come un fattore abilitante essenziale, tanto quanto l’investimento in tecnologia.

Un percorso di consapevolezza e strategia condivisa

I risultati della ricerca sono stati presentati nel corso del roadshow Disegnare l’impresa del futuro tra digitalizzazione, sostenibilità e performance, un ciclo di eventi promossi da Aruba, EY e Siav. Articolato in tre tappe, il roadshow ha offerto un’occasione concreta di confronto per imprenditori e professionisti, ponendo l’accento su come la sinergia tra innovazione tecnologica e visione sostenibile rappresenti oggi la chiave per un futuro competitivo.

Come sottolinea Francesco Fontana, Enterprise Marketing and Alliance Director di Aruba, “la trasformazione digitale non è più una scelta, ma una condizione necessaria per competere. Servono visione, strumenti adeguati e partner in grado di coniugare tecnologia, sostenibilità e comprensione del contesto normativo”.

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