Come riportato nei giorni scorsi dal Corriere della Sera, il gruppo italiano Moltiply ha avviato un’azione legale contro Google e la sua holding Alphabet, depositando un atto di citazione presso il tribunale di Milano. Oggetto della causa è un risarcimento danni pari a oltre tre miliardi di euro per le perdite subite da 7Pixel, società controllata da Moltiply che gestisce il comparatore di prezzi Trovaprezzi. Al centro della controversia vi è il presunto abuso di posizione dominante da parte di Google, che avrebbe favorito il proprio servizio Google Shopping a discapito dei concorrenti.

L’iniziativa legale trae origine da una storica sanzione dell’Antitrust europeo del 2017, quando la Commissione UE multò Google per 2,4 miliardi di euro con l’accusa di aver sistematicamente privilegiato Google Shopping nei risultati di ricerca dal 2008 al 2017.

Durante quel periodo, Google avrebbe inserito riquadri con i propri servizi in cima alla pagina dei risultati, relegando i comparatori alternativi (come appunto Trovaprezzi) in posizioni molto meno visibili. Considerando che oltre il 90% delle ricerche online in Italia passa per Google e che il primo risultato attira circa un terzo dei clic degli utenti, l’impatto competitivo è stato rilevante.

google trovaprezzi

Il danno economico denunciato da Moltiply si basa su due elementi:

  • I ricavi e i profitti persi da Trovaprezzi e da Shoppydoo (altro sito di confronto chiuso nel 2021) a causa della minore visibilità
  • La mancata crescita potenziale che 7Pixel avrebbe potuto realizzare in un contesto di mercato equo

Gli avvocati di Moltiply stimano che senza l’intervento distorsivo di Google Trovaprezzi oggi godrebbe di una quota di mercato ben più significativa. Sebbene già nel 2019 fosse stato tentato un primo ricorso con la richiesta di 900 milioni di euro (fu poi ritirato per l’ter giudiziario europeo allora in corso), ora Moltiply ci riprova forte della conferma definitiva da parte della Corte di Giustizia dell’UE, che lo scorso settembre ha convalidato la sentenza dell’Antitrust.

Google, da parte sua, ha respinto le accuse. Un portavoce dell’azienda ha sottolineato che, a seguito delle modifiche imposte nel 2017, il numero di comparatori di shopping online che usano le soluzioni Google è aumentato da 7 a oltre 1.550, a dimostrazione di un settore che oggi può essere considerato competitivo e florido. Inoltre, Google contesta la richiesta di risarcimento definendola “esorbitante” e non coerente con l’evoluzione del mercato.

Inutile dire che il caso Moltiply-Google potrebbe diventare un precedente significativo per la giurisprudenza europea sul digitale e ridefinire il rapporto tra grandi piattaforme tecnologiche e operatori locali nei mercati online.

(Immagine in apertura: Shutterstock)