Secondo quanto riportato ieri da Bloomberg, che ha citato una persona a conoscenza della questione, Intel sta per presentare un piano per tagliare oltre il 20% della sua forza lavoro (circa 21.000 dipendenti), con l’obiettivo di snellire le operazioni e ridurre le inefficienze burocratiche. I licenziamenti, che farebbero parte di una più ampia strategia di rifocalizzazione su una cultura ingegneristica, segnano la prima mossa importante del nuovo CEO Lip-Bu Tan, subentrato a Pat Gelsinger per risollevare una Intel in serie difficoltà da alcuni anni.

La nuova strategia ideata da Tan prevede sia la ristrutturazione della strategia aziendale nei confronti dell’IA (dove Intel non è mai riuscita a scalfire il predominio di NVIDIA), sia l’attuazione di tagli al personale per affrontare quello che Tan descriveva il mese scorso come un livello di middle management lento e inefficiente”. Inoltre, poco dopo la sua nomina, Tan aveva parlato espressamente di “decisioni difficili” che l’azienda avrebbe dovuto prendere.

Intel taglio personale

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I licenziamenti riportati da Bloomberg fanno seguito a una significativa riduzione della forza lavoro già avvenuta lo scorso agosto, quando Intel annunciò di voler tagliare il 15% dei suoi posti di lavoro, ovvero circa 15.000 dipendenti.

Tagli che fanno parte di un piano di riduzione dei costi da 10 miliardi di dollari previsto per quest’anno e che sono stati determinati dai costi elevati, dalla contrazione dei margini nei segmenti principali dei PC e dei data center di Intel e da un costoso passaggio ai chip per l’intelligenza artificiale, un’area in cui, come già accennato, Intel è rimasta colpevolmente e drammaticamente indietro rispetto ai suoi principali rivali.

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