Sarà pur vero che Slack e Microsoft si battono per il predominio del mercato collaborativo, ma la maggior parte delle organizzazioni si affida a entrambe le applicazioni e alcune aziende ne usano ancora di più. Questi sono alcuni dei risultati di un sondaggio di Mio, una startup di Austin, in Texas, che vende software per abilitare la comunicazione tra diversi strumenti di messaggistica. Mio ha intervistato 200 responsabili delle decisioni IT presso organizzazioni di dimensioni che vanno da centinaia a centinaia di migliaia di dipendenti.

La società ha rilevato che il 91% delle aziende utilizza almeno due app di messaggistica e Slack e Microsoft Teams sono presenti nel 66% delle organizzazioni intervistate. “Sorprendentemente, stiamo anche osservando che le stesse società che stanno attualmente utilizzando Microsoft Teams aumentano l’utilizzo di Slack in parallelo” ha affermato Tom Hadfield, CEO di Mio.

Hadfield ha indicato una serie di motivi per cui le organizzazioni userebbero sia Slack che Teams. Un’azienda che utilizza Teams potrebbe acquisire un’azienda che si affida a Slack, mentre determinate figure lavorative sono attratte da un altro strumento ancora (Slack ad esempio tende a essere popolare tra i dipendenti esperti di tecnologia).

“Riteniamo che ciò sia dovuto al fatto che la maggior parte dei responsabili IT voglia accontentare i propri team di ingegneri che prediligono Slack, cercando però allo stesso tempo anche di standardizzare il resto dell’azienda attorno a Microsoft Teams, dal momento che si integra perfettamente con Office 365”, continua Hadfield.

Blair Pleasant, presidente e principale analista di COMMfusion, ha dichiarato che i risultati dell’indagine riflettono le recenti tendenze nel settore della messaggistica aziendale, con la scelta di strumenti di chat specifici per le diverse esigenze aziendali. “In molti casi, i team di sviluppatori hanno adottato Slack di loro spontanea volontà”, ha dichiarato la Pleasant, osservando che i team IT tendono quindi a selezionare Microsoft Teams per una distribuzione più ampia.

Le app di messaggistica inoltre sono spesso adottate senza l’approvazione aziendale. “In molte situazioni gruppi di dipendenti hanno adottato Slack da soli senza coinvolgere l’IT”, ha affermato la Pleasant. “Il risultato? Molte aziende hanno da quattro a sette strumenti di collaborazione che le persone utilizzano”.

Nel complesso Slack è l’app più utilizzata, secondo Mio, con il 65% delle aziende intervistate che lo utilizzano. Skype for Business è stato citato del 61% e Microsoft Teams dal 59%. Slack, che oggi è ufficialmente quotato alla Borsa di New York, conta oltre 10 milioni di utenti attivi al giorno e 85.000 clienti paganti.

La user experience continua a essere un punto di forza per questi software e il 31% degli intervistati afferma che Slack ha la migliore interfaccia utente in assoluto. Anche Webex Teams di Cisco è stato citato dal 31% degli intervistati, seguito da Microsoft Teams con il 21%.

I risultati della ricerca indicano anche come Slack stia facendo particolarmente bene nelle grandi aziende, che poi sono quelle che rappresentano la principale base di clienti di Microsoft. Tre quarti delle aziende con più di 10.000 dipendenti hanno dichiarato di utilizzare Slack. “Questo dimostra la maturità di Slack come offerta aziendale dopo il recente lancio di funzionalità come la gestione delle chiavi aziendali”, ha affermato Hadfield.

Microsoft ha lanciato Teams nel 2017 e questo strumento è stato ampiamente implementato, in gran parte grazie alla sua inclusione negli abbonamenti di Office 365. Oltre 500.000 organizzazioni utilizzano Teams, sebbene Microsoft non rilasci le cifre degli utenti attivi giornalmente. “Sembra che ormai siamo andati oltre la fase in cui tutti facevano proof of concepts e ora stiamo assistendo a implementazioni su larga scala di Teams, in particolare nella grande base di clienti aziendali di Microsoft”, ha affermato Hadfield.

Altri fornitori di software collaborativi sembrano aver superato Slack in termini di crescita futura. Nei prossimi due anni ad esempio il 56% degli intervistati ha dichiarato di aspettarsi più utenti di Microsoft Teams, il 41% prevede più utenti di Webex Teams e il 38% prevede più utenti Slack.

microsoft teams

Più app di chat possono significare problemi per l’IT

Mio non è il solo a identificare le sfide di interoperabilità legate alla messaggistica aziendale, ma le opzioni sono limitate. Il fornitore di strumenti UC 8×8, ad esempio, consente agli utenti di comunicare con varie piattaforme di messaggistica attraverso la sua piattaforma di chat di gruppo X Series. Dal canto loro Microsoft e Cisco hanno investito nel tentativo di collegare i propri strumenti: Skype for Business e Microsoft Teams, ad esempio, e nel caso di Cisco, Jabber e Webex Teams. Ma non ci sono modi per comunicare nativamente con le app di chat esterne.

“C’è sicuramente bisogno di un’interoperabilità”, ha detto la Pleasant. “Alcuni vendor stanno lavorando per facilitare la condivisione dei messaggi tra diverse app, ma al momento non esiste una soluzione reale”. La gestione di più app di chat può creare più lavoro per l’IT e problemi più ampi per il business, ha affermato Hadfield. “La sfida più grande che la coesistenza di app di messaggistica crea è che i vostri dipendenti non possono parlare tra loro. Il rischio reale, a meno che le aziende non capiscano come gestire la coesistenza tra gli strumenti di collaborazione di gruppo, è che la comunicazione avvenga in silos e il processo decisionale venga rallentato, la produttività diminuisca e ci siano inefficienze inutili”.

La presenza di più app di messaggistica di gruppo ha senso per i team con esigenze diverse, ha dichiarato la Pleasant, ma l’IT dovrebbe essere consapevole dei potenziali problemi. “Nella maggior parte dei casi, vengono utilizzati strumenti diversi per casi d’uso diversi e questo funziona”, ha affermato. “Potrebbe essere più difficile per l’IT supportare diversi strumenti, ma è innegabile che alcuni tool siano più adatti per determinati casi d’uso e flussi di lavoro”.

“D’altra parte però se ogni team collabora a suo modo, ciò può creare il caos. Ad esempio, ho sentito parlare di un costruttore di aeromobili con due squadre che lavoravano alla creazione di carrello di atterraggio e i membri dei due tram non si conoscevano gli uni con gli altri. Se avessero usato lo stesso strumento di collaborazione, questo non sarebbe successo.”

“Passare da uno strumento all’altro è comunque molto impegnativo”, ha detto la Pleasant. “Se un’azienda decide di voler consolidare, non è così semplice, anche perché se si utilizza Slack, Teams o Skype, non c’è modo di recuperare magicamente il contenuto da uno all’altro. È difficile prendere i messaggi Slack e portarli facilmente a un’altra soluzione.”